Testo articolo:
L’assegno di mantenimento rappresenta un obbligo economico che può essere disposto dal giudice in caso di separazione o divorzio, a favore del coniuge economicamente più debole o dei figli. Tuttavia, tale obbligo non è immutabile nel tempo: può essere modificato o revocato in presenza di determinati presupposti.
1. Presupposti per la revisione dell’assegno
Ai sensi dell’art. 710 c.p.c. (in caso di separazione) e dell’art. 9 della Legge n. 898/1970 (in caso di divorzio), ciascuna parte può richiedere la revisione dell’assegno se sopravvengono cambiamenti oggettivi nelle condizioni economiche o personali.
Tra i motivi più frequenti:
- perdita o riduzione del reddito del coniuge obbligato;
- nuovo matrimonio o convivenza stabile del coniuge beneficiario;
- incremento significativo della capacità reddituale di uno dei coniugi;
- raggiungimento dell’autosufficienza economica da parte del beneficiario;
- sopravvenienza di nuovi oneri economici (es. nascita di altri figli).
2. Criteri valutativi del giudice
Il giudice valuta:
- l’effettiva consistenza e stabilità del mutamento sopravvenuto;
- la comparazione delle condizioni economiche delle parti;
- il principio di autoresponsabilità economica, in particolare dopo il divorzio.
Va ricordato che, in materia di divorzio, l’assegno non ha più natura assistenziale automatica, ma è riconosciuto solo in presenza di un significativo squilibrio economico non riconducibile a scelte personali libere e consapevoli.
3. Revoca dell’assegno per convivenza more uxorio
Se il coniuge beneficiario inizia una nuova convivenza stabile e duratura, la giurisprudenza (Cass. Civ., Sez. Unite n. 32198/2021) ha chiarito che l’assegno può essere revocato, anche in assenza di nuovo matrimonio, se la convivenza realizza una comunità di vita analoga a quella coniugale.
4. Procedura
La modifica o la revoca dell’assegno si richiede mediante:
- ricorso al Tribunale competente, in via giudiziale,
- oppure tramite accordo consensuale (se le parti sono d’accordo), eventualmente omologato dal giudice.
Conclusione
L’assegno di mantenimento non è cristallizzato nel tempo. In presenza di cambiamenti significativi, può essere modificato o revocato, garantendo un equilibrio tra le posizioni delle parti. È importante affidarsi a un legale per valutare la sussistenza dei presupposti e per avviare l’iter corretto.