Ricevere una cartella esattoriale può creare panico, soprattutto quando si teme il rischio di un pignoramento. Tuttavia, non sempre il debito è legittimo e, in molti casi, è possibile opporsi e tutelarsi legalmente.
In questo articolo ti spiego:
- Cosa sono le cartelle esattoriali
- Come funziona il pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o di altri enti
- Quando e come è possibile opporsi
- Quali sono i diritti del contribuente
Cos’è una cartella esattoriale?
La cartella esattoriale è un atto con cui l’Agente della Riscossione (es. Agenzia delle Entrate-Riscossione o società delegate dai Comuni) richiede il pagamento di:
- Imposte non versate (Irpef, IVA, IMU, TARI, ecc.)
- Contributi previdenziali (INPS)
- Multe stradali o sanzioni amministrative
- Debiti verso enti locali (es. tributi comunali)
Contiene l’importo dovuto, maggiorato di interessi, sanzioni e spese di notifica.
Cosa succede se non si paga?
Se la cartella non viene saldata nei termini (di norma 60 giorni dalla notifica), l’ente della riscossione può attivare azioni esecutive o cautelari, come:
- Fermo amministrativo su veicoli
- Ipoteca su immobili
- Pignoramento dello stipendio, del conto corrente o dei beni
Come funziona il pignoramento tributario?
Il pignoramento può avvenire anche senza passare dal giudice, grazie all’art. 72-bis del DPR 602/1973. Le forme più comuni sono:
Pignoramento presso terzi:
L’ente notifica direttamente al datore di lavoro, alla banca o all’INPS, chiedendo la trattenuta del credito spettante al contribuente (es. stipendio, pensione, saldo conto corrente).
Pignoramento immobiliare:
Avviato quando il debito supera 120.000 euro e il contribuente è proprietario di immobili (con alcune tutele per la prima casa).
Si può impugnare una cartella esattoriale?
Sì. Se la cartella presenta vizi di legittimità, è possibile presentare ricorso:
- Al Giudice tributario, entro 60 giorni dalla notifica
- Al Giudice ordinario, per alcune materie (es. contributi INPS, sanzioni amministrative)
- In opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi, ex art. 615 o 617 c.p.c., quando già avviata la fase esecutiva. Esempi di motivi di opposizione:
- Prescrizione del debito
- Mancata notifica del precedente avviso
- Carenza di motivazione
- Notifica nulla o a soggetto sbagliato
- Mancanza del titolo esecutivo
Cosa fare in caso di pignoramento?
Se ricevi un atto di pignoramento (presso terzi o mobiliare), è fondamentale:
- Verificare subito i termini per l’opposizione (spesso 20 giorni)
- Esaminare la legittimità della cartella sottostante
- Valutare la richiesta di sospensione dell’esecuzione
Un avvocato esperto può anche intervenire per ridurre gli importi pignorati, nei limiti di legge, o valutare la richiesta di rateizzazione del debito residuo.
È possibile bloccare o rateizzare il debito?
Sì. Anche dopo l’inizio delle azioni esecutive è possibile:
- Chiedere la sospensione dell’atto esecutivo
- Chiedere una rateizzazione del debito (anche fino a 72 o 120 rate in casi gravi)
- Dimostrare che il debito è prescritto o già pagato
Spesso, l’avvio di un ricorso fondato comporta anche la sospensione automatica delle azioni esecutive.
Conclusioni: come difendersi da cartelle e pignoramenti
Non tutte le cartelle esattoriali sono legittime, e non sempre il pignoramento è regolare. Agire in tempo è fondamentale per tutelarsi.
Hai ricevuto una cartella esattoriale o un atto di pignoramento?
📩 Contattami subito per una consulenza personalizzata: valuteremo insieme la strategia migliore per opporsi, sospendere o rateizzare il debito.
Cartelle esattoriali e pignoramenti: cosa fare per difendersi
Ricevere una cartella esattoriale può creare panico, soprattutto quando si teme il rischio di un pignoramento. Tuttavia, non sempre il debito è legittimo e, in molti casi, è possibile opporsi e tutelarsi legalmente.
In questo articolo ti spiego:
- Cosa sono le cartelle esattoriali
- Come funziona il pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o di altri enti
- Quando e come è possibile opporsi
- Quali sono i diritti del contribuente
Cos’è una cartella esattoriale?
La cartella esattoriale è un atto con cui l’Agente della Riscossione (es. Agenzia delle Entrate-Riscossione o società delegate dai Comuni) richiede il pagamento di:
- Imposte non versate (Irpef, IVA, IMU, TARI, ecc.)
- Contributi previdenziali (INPS)
- Multe stradali o sanzioni amministrative
- Debiti verso enti locali (es. tributi comunali)
Contiene l’importo dovuto, maggiorato di interessi, sanzioni e spese di notifica.
Cosa succede se non si paga?
Se la cartella non viene saldata nei termini (di norma 60 giorni dalla notifica), l’ente della riscossione può attivare azioni esecutive o cautelari, come:
- Fermo amministrativo su veicoli
- Ipoteca su immobili
- Pignoramento dello stipendio, del conto corrente o dei beni
Come funziona il pignoramento tributario?
Il pignoramento può avvenire anche senza passare dal giudice, grazie all’art. 72-bis del DPR 602/1973. Le forme più comuni sono:
🔹 Pignoramento presso terzi:
L’ente notifica direttamente al datore di lavoro, alla banca o all’INPS, chiedendo la trattenuta del credito spettante al contribuente (es. stipendio, pensione, saldo conto corrente).
🔹 Pignoramento immobiliare:
Avviato quando il debito supera 120.000 euro e il contribuente è proprietario di immobili (con alcune tutele per la prima casa).
Si può impugnare una cartella esattoriale?
Sì. Se la cartella presenta vizi di legittimità, è possibile presentare ricorso:
- Al Giudice tributario, entro 60 giorni dalla notifica
- Al Giudice ordinario, per alcune materie (es. contributi INPS, sanzioni amministrative)
- In opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi, ex art. 615 o 617 c.p.c., quando già avviata la fase esecutiva
Esempi di motivi di opposizione:
- Prescrizione del debito
- Mancata notifica del precedente avviso
- Carenza di motivazione
- Notifica nulla o a soggetto sbagliato
- Mancanza del titolo esecutivo
Cosa fare in caso di pignoramento?
Se ricevi un atto di pignoramento (presso terzi o mobiliare), è fondamentale:
- Verificare subito i termini per l’opposizione (spesso 20 giorni)
- Esaminare la legittimità della cartella sottostante
- Valutare la richiesta di sospensione dell’esecuzione
Un avvocato esperto può anche intervenire per ridurre gli importi pignorati, nei limiti di legge, o valutare la richiesta di rateizzazione del debito residuo.
È possibile bloccare o rateizzare il debito?
Sì. Anche dopo l’inizio delle azioni esecutive è possibile:
- Chiedere la sospensione dell’atto esecutivo
- Chiedere una rateizzazione del debito (anche fino a 72 o 120 rate in casi gravi)
- Dimostrare che il debito è prescritto o già pagato
Spesso, l’avvio di un ricorso fondato comporta anche la sospensione automatica delle azioni esecutive.
Conclusioni: come difendersi da cartelle e pignoramenti
Non tutte le cartelle esattoriali sono legittime, e non sempre il pignoramento è regolare. Agire in tempo è fondamentale per tutelarsi.
Hai ricevuto una cartella esattoriale o un atto di pignoramento?
📩 Contattami subito per una consulenza personalizzata: valuteremo insieme la strategia migliore per opporsi, sospendere o rateizzare il debito.